OGGI SI COMMEMORA IL 4 NOVEMBRE

Fin dall’istituzione della giornata, il comune ha sempre onorato i suoi caduti per la Patria. Il giorno era considerato festivo e vedeva la partecipazione di cittadini e scolaresche. Quest’anno speriamo che questa ricorrenza sia degnamente ricordata dopo quasi tre anni di pandemia

Artena ha sempre onorato i caduti della prima guerra prima e quelli della seconda dopo.
A conclusione del centenario della traslazione del milite ignoto all’altare della patria, voglio ricordare come nel nostro paese veniva celebrata la festa del quattro novembre.
Fin dalla sua istituzione il comune ha sempre onorato i suoi caduti per la Patria. Il giorno era considerato festivo e vedeva la partecipazione di cittadini e scolaresche.
I miei ricordi mi riportano nel lontano passato quando questo giorno era molto sentito.
Al mattino tutti i reduci e combattenti si radunavano presso la casa comunale al municipio dove il Sindaco in fascia tricolore accoglieva i partecipanti e dove era stato preparato un lauto rinfresco.
I bambini della scuola elementare con il direttore didattico e con la bandiera si associavano ai combattenti, da qui iniziava il corteo che con la corona di alloro, salivano al centro storico per arrivare nella chiesa di Santa Croce per la celebrazione funebre.
All’interno della chiesa il sottoscritto aveva preparato il catafalco con sopra la bandiera tricolore e l’elmetto del milite della prima guerra mondiale.
Don Amedeo Vitelli, ex cappellano militare, presiedeva la liturgia funebre con gli immancabili inni della prima guerra mondiale.
Al termine si riformava il corteo per arrivare in piazza della Vittoria per la commemorazione civile.
Qui vi erano i discorsi ufficiali e di commemorazione, con la benedizione della corona di alloro e al monumento ai caduti, al termine della cerimonia tutti i partecipanti si recavano nella casa comunale per consumare il rinfresco, mentre tutti i combattenti e reduci poi andavano al pranzo sociale.
Nel corso degli anni questa cerimonia ha subito dei cambiamenti, negli anni novanta si è pensato di far svolgere la cerimonia in Piazza della Vittoria, quindi la celebrazione della Santa Messa al campo, e la cerimonia civile veniva svolta sulla piazza.
Voglio ricordare in particolare modo il Sindaco che diede l’impulso a questa giornata cioè Emilio Conti, durante la sua amministrazione volle arricchire il monumento ai caduti con due reliquie che purtroppo qualche anno fa sono state rubate: l’ampolla con l’acqua del Piave e la coppa con la terra del Monte Grappa.
Voglio altresì ricordare lo storico presidente dell’associazione combattenti e reduci Arturo Mastrangeli che immancabilmente quel giorno metteva tutte le medaglie, e dopo di lui tanti altri fino all’ultimo presidente Renato Vitelli.
Oggi i combattenti e reduci non ci sono più l’ultimo è venuto a mancare qualche settimana fa Genesio Latini.
Quest’anno speriamo che questa ricorrenza sia degnamente ricordata dopo quasi tre anni di pandemia, che il quattro novembre non soltanto un lontano ricordo ma ci sia di monito in questi tempi bui, che la guerra è sempre una cosa orrenda e che il passato sembra non averci insegnato nulla.
Stiamo presenti il quattro novembre perché onorando i nostri caduti che senza nulla chiedere si sono sacrificati per la Patria, possiamo riflettere sul valore della pace e della concordia tra le nazioni.

ALBERTO TALONE