COMUNE DI ARTENA. TERREMOTO! DIMISSIONI DI MASSA DELLE OPPOSIZIONI

Succede poche volte e quando accade è una chiara mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, finalizzato espressamente allo scioglimento del consiglio e non può dare luogo alla surroga dei consiglieri perché anche gli eventuali surroganti hanno presentato le loro dimissioni.

Questo è accaduto ieri: le dimissioni di massa dell’intera minoranza in Consiglio Comunale e di quelli che in lista avrebbero potuto sostituire i dimissionari.

E’ uno dei giorni più brutti della città. Ancora uno sfregio a questa mortificata comunità. Artena è una città demotivata, rassegnata, privata di dignità, incagliata tra gli scogli con falle da tutte le parti.

C’è chi grida che queste dimissioni sono tardive, anche all’interno della nostra redazione le idee sono divise, e chi, invece, nutre dubbi sull’iniziativa.

E’ stata una decisione difficile – ha detto Silvia Carocci – fatta dopo una profonda riflessione perché ha un valore umano e politico importante”.

La Carocci definisce queste dimissioni un atto di responsabilità nei confronti di un’intera comunità.

Abbiamo ricevuto la fiducia dei cittadini a sedere in Consiglio Comunale ed oggi abbiamo rimesso nelle loro mani il mandato ricevuto, perché i fatti che hanno riguardato la nostra Città sono talmente gravi che non potevamo esimerci da questo atto così doloroso ma che è stato necessario per dare una nuova fase alla nostra comunità

La decisione, fanno sapere dal gruppo di minoranza, è frutto di una scelta ragionata e condivisa da tempo.

Che avremmo fatto questo passo – hanno detto da Artena Cambia – lo avevamo annunciato nell’ultima assemblea pubblica realizzata insieme agli altri gruppi di minoranza. Abbiamo atteso ancora, perché all’interno del gruppo ci hanno chiesto di aspettare e quindi abbiamo approfondito il dibattito al nostro interno. Non è una scelta personale ma una scelta politica e come tale andava condivisa con l’interezza della lista

Quindi il processo è stato lungo perché sono state coinvolte oltre trenta persone che rappresentano un bacino di voti che va ben oltre il 50% della popolazione. A questo si aggiungano i dati elettorali del M5S e della Lega che superano i 1000 voti e quelli dei fuoriusciti dalla lista di Felicetto Angelini che sono 985, ne restano 2335 in capo agli otto che nella maggioranza che continuano a dispetto di tutto e tutti nel loro mandato, di cui 800 sono di Domenico Pecorari.

C’è, quindi, al governo della Città un Commissario Prefettizio supportato da una maggioranza che è minoranza nei numeri e nella rappresentanza. Se si prende atto di questo è facilmente comprensibile che un Comune in questo modo non può andare avanti.

Però la palla passa nuovamente alla Prefettura. La casistica prevede che i Consigli comunali possono essere sciolti anche nel caso di dimissioni di oltre la metà dei consiglieri. Sono dimissioni ultra dimidium, ma se questo è il caso di Artena lo dirà solo la legge, quindi secondo noi si aprirà un’altra stagione di polemiche e di ricorsi, a meno che qualche consigliere comunale di maggioranza, sull’onda lunga delle regionali di qualche giorno fa, non decida di dimettersi pure lui per andare alle votazioni comunali al più presto.

A proposito della maggioranza, nessuno ha commentato le dimissioni a parte una dichiarazione del presidente del Consiglio Comunale Alfonso De Angelis raccolta dai giornali locali e che sembra chiara. De Angelis ha detto di non essere contento di quanto accaduto “è una sconfitta per tutti e valuteremo il da farsi”, aprendo, forse, a una nuova stagione. O no?

ECCO IL COMUNICATO IN CUI SONO STATE ANNUNCIATE LE DIMISSIONI

Ci dimettiamo e lasciamo il Consiglio Comunale.

Oggi 16 febbraio, come gruppi di minoranza Artena Cambia con Silvia Carocci, Artena Insieme e Artena Resiste vogliamo dare un segnale chiaro: la presa di distanza dall’immobilismo e dal decadimento politico e amministrativo di Artena.

Ci dimettiamo per senso di responsabilità nei confronti di una intera comunità umiliata da una maggioranza di governo inadeguata ed incapace.

Da ottobre del 2020 a oggi, abbiamo cercato di mantenere viva la discussione pubblica sulla situazione comunale, contrastando in ogni modo la deriva presa da quel che resta della maggioranza di Artena Rinasce.

Abbiamo sempre sostenuto che il bene comune dovesse prevalere sugli interessi dei singoli, sulle particolari vicende private. Prima del proprio ruolo di amministratore, viene lo spirito di servizio verso i cittadini.

Lo stato di salute del bilancio comunale, cuore di un’amministrazione, restituisce tutta l’inadeguatezza di chi in questi anni ha sfigurato l’istituzione comunale: servizi pubblici ridotti, nessuna domanda per i finanziamenti del PNRR e quasi 5 milioni di euro di debiti, prima nascosti e negati,  poi messi nero su bianco in uno degli ultimi consigli comunali con l’avvio della procedura di predissesto.

Anche se i consiglieri di maggioranza hanno smesso di avere una voce pubblica e di relazionarsi con la cittadinanza, per loro parlano gli uffici vuoti del CEP, le agitazioni dei dipendenti comunali, le opere pubbliche ferme e le richieste inascoltate di cittadini, commercianti e associazioni.

Le dimissioni dei consiglieri di maggioranza dovrebbero essere un atto dovuto, ma sappiamo che non ci saranno, perché chi è rimasto in consiglio risponde a ordini di scuderia.

All’umiliazione di Artena NOI però non ci stiamo, come non vogliamo attendere procedimenti di scioglimento che tardano ad arrivare. La nostra è una scelta politica, una presa di posizione che punta alla responsabilità collettiva.

Per questo ci dimettiamo, segnando così una linea di demarcazione tra chi vuole servire una comunità e chi vuole servirsi di una comunità per i propri interessi.

Artena deve tornare a programmare politiche di crescita e sviluppo a sostegno delle famiglie, delle attività produttive, del commercio, ricostruendo il tessuto sociale. Per questo c’è bisogno di una politica che agisca, non di una politica immobile, in attesa degli eventi.

Ci dimettiamo, allontanandoci da chi continua a danneggiare l’istituzione del consiglio comunale, svuotandola di senso. Alle nostre dimissioni seguono tutte le rinunce alla surroga degli altri candidati nelle nostre liste. Le nostre dimissioni sono un atto collettivo e lanciano un segnale di rottura in una situazione che sembra non mutare mai: vogliamo agire per la comunità e per il futuro di Artena convinti che si possa sempre invertire la rotta.