LA NOSTRA CITTA’ NON RICHIAMA ALCUN TURISTA STRANIERO O NOSTRANO

Il turismo come fonte di guadagno non viene considerata una prima scelta da parte delle varie amministrazioni

Borgo di epoca medievale che si innalza e fonda le proprie radici sulla cima di una collina, Artena conta circa quindici mila abitanti e vanta il privilegio di essere riconosciuto come uno dei paesi non carrabile più grande d’Europa.
Nel corso degli anni si è sempre cercato di preservare la bellezza e il fascino del suo centro storico che conserva tutt’ora ciò che nei secoli l’uomo e le civiltà, che si sono susseguite, ci hanno lasciato in eredità.
Con le sue stradine ed un percorso studiato, è possibile ammirare gli edifici medioevali che la caratterizzano e, inoltre, dalle sue numerose piazze è possibile ammirare una vista panoramica di tutta la città o quasi.
Ad oggi, purtroppo, la città di Artena non viene spesso scelta come meta turistica, a differenza dei paesi vicini come ad esempio l’intera zona dei Castelli Romani che, nel corso degli anni, ha saputo gestire e valorizzare il proprio territorio grazie anche agli eventi culturali tipici, le feste, le tradizioni ecc.
Nonostante Artena non abbia nulla in meno rispetto alle sue “concorrenti”, la città non richiama lo stesso numero di turisti stranieri e nostrani. Questo perché molto spesso la via del turismo come fonte di guadagno non viene considerata come prima scelta da parte delle varie amministrazioni.
Infatti, ciò richiederebbe uno sforzo nella costruzione di molte infrastrutture, insieme allo sviluppo di servizi come, ad esempio, la pulizia e il mantenimento dei vari siti storici di maggiore interesse della città.
Tra questi compaiono l’Arco Borghese che è un monumento nazionale oltre che simbolo di Artena e il Granaio Borghese che ad oggi è utilizzato come museo, questo ad esempio potrebbe essere maggiormente pubblicizzato e attirare quindi maggiori visite.
La continua manutenzione dei vari edifici storici è un altro elemento molto importante per la valorizzazione della città e di strutture come, ad esempio, Palazzo Borghese (la struttura che si trova adiacente a Piazza della Vittoria). Tuttavia, questo edificio presenta oggi l’inconveniente di essere una proprietà privata chiusa al pubblico (di fatto appartiene alla famiglia Borghese, la struttura fa riferimento allo stile rinascimentale), ma al suo interno si trovano reperti di grande interesse, infatti sono conservati al suo interno affreschi, pavimenti in cotto e soffitti decorati. Per questo motivo, si potrebbe pensare di renderlo accessibile ai visitatori come se fosse un vero e proprio museo.
Ad Artena, è presente inoltre anche il Palazzetto del Governatore, una struttura risalente al XVII secolo nonché prima abitazione del governatore (poi successivamente venne utilizzato anche come carcere).
Per non parlare poi di Villa Borghese, un enorme spazio verde che ad oggi potrebbe a sua volta essere utilizzata per diversissimi scopi: dalle escursioni a dei tragitti studiati per raggiungere la parte più alta del paese, a festival e fiere.
Altro sito importante della città è Piana Civita che ad oggi per molti versi non gli viene resa giustizia, perché di fatto è un bellissimo sito archeologico a cielo aperto.
Per concludere vorrei riprendere di nuovo il discorso del centro storico, che nella realtà dei fatti non è stato mai dignitosamente messo in risalto, e affinché sia possibile bisogna che diventi veramente accessibile a tutti, quindi bisogna sapere investire in maniera giusta nei servizi, inoltre occorre che ci sia una stretta collaborazione tra le autorità locali, le comunità e gli operatori turistici.
Dunque, per migliorare in maniera significativa e concreta il turismo ad Artena bisogna sapere sviluppare un piano strategico, che includa delle persone qualificate che conoscano quali sono gli obiettivi principali per incrementare le attività turistiche.
Bisogna sapersi promuovere, farsi “pubblicità”.
Gli strumenti per attuare tutto ciò ci sono (si pensi ad esempio all’uso che si potrebbe fare con il digitale in questo senso). Migliorare però la sua accessibilità nei luoghi più importanti è fondamentale; quindi, i servizi essenziali devono essere incrementati se non proprio costruiti. In ultimo è fondamentale coinvolgere la cittadinanza, sentirsi partecipe.

GASSER ABIDI