ARTENA CITTA’ CHE LEGGE…SENZA UNA LIBRERIA

UNA QUALIFICA CHE INORGOGLISCE E CHE SODDISFA TUTTI I CRITERI IMPOSTI DAL BANDO…TRANNE UNO. LEGGERE APRE NUOVI ORIZZONTI, FA CONOSCERE GLI ALTRI E NOI STESSI.
COMPRARE UN LIBRO E’ COME ACQUISTARE NUTRIMENTO

Ho letto con stupore ma anche con soddisfazione che la nostra Città è stata insignita per il 2020-2021 della qualifica prestigiosa di “Città che legge”, attribuita dal “Centro per il libro e la lettura” d’intesa con l’ANCI, unitamente ad altri 15 comuni del territorio. Ma è vera gloria? La richiesta di essere fra le città “virtuose” è stata presentata dalla stessa nostra Città ritenendosi in linea con i criteri richiesti quali la presenza di una biblioteca pubblica, la fattiva partecipazione dell’Amministrazione comunale o di Associazioni a progetti nazionali proposti dallo stesso Centro, l’esistenza di un festival o rassegna e/o similari con iniziative per la promozione della lettura, la presenza di librerie. Bene, non mi sembra che tutti i requisiti-criteri richiesti siano stati in linea con i principi che hanno portato alla qualifica. Purtroppo.
Sono d’accordo per la presenza di una Biblioteca comunale- fornita e a volte anche luogo di incontri culturali- è vero; ci sono nel nostro territorio Associazioni, come la “Ferao” che ormai da 5 anni è promotrice di un Concorso letterario; il Comune favorisce spesso la presentazione di libri con gli autori. Ma una cosa è mancante nella nostra Città: la presenza di una libreria.
E’ pur vero che ormai i libri si possono acquistare on line o in Paesi vicini, ma quanto sarebbe utile una libreria che possa essere anche un luogo d’incontro fra le generazioni e i generi letterari, perché non è importante soltanto leggere ma è necessario anche confrontarsi.
La vita odierna è cambiata profondamente, con i suoi ritmi stressanti che non ci permettono quasi mai di ritagliarci un momento di relax, di dedicarci un poco a noi stessi, di “ricucire” – come un buon sarto – la nostra mente con il nostro cuore e con il nostro corpo. E’ un errore/orrore che la nostra società odierna abbia accantonato miserevolmente la “lettura”.
Ci sono, è vero, i computer, i tablet, i telefonini (piccoli computer) che ti consentono velocemente, in ogni momento e in ogni luogo di apprendere notizie da tutto il mondo e di “leggere” libri di qualsiasi autore.
Ma il libro, sì il libro con il suo odore e con il suo profumo che emana dalle pagine stampate mentre lo sfogli ci fanno inebriare, ci arricchisce completamente non solo culturalmente, ma è anche una sorgente continua da cui possiamo attingere, abbeverarci intellettualmente, intellettivamente, socialmente e moralmente.
Insomma, il libro è la medicina giusta per curare la nostra esistenza: per migliorarci, per divertirci, per superare lo stress quotidiano, per sognare!
Il libro ci consente di proiettarci nel mondo dell’immaginario, che oggi purtroppo è sempre più irraggiungibile e sconosciuto. Sfogliare le pagine di un libro è un po’ sfogliare le pagine della nostra vita vissuta o di quella che avremmo voluto vivere o di quella che vorremmo vivere. Perché si può. E’ un’esperienza che tutti, soprattutto i giovani, dovrebbero provare.
Avventurarci fra gli scaffali di una libreria o di una biblioteca è affrontare un viaggio sconosciuto, infinito e incantato.
Dimentichiamoci dei libri imposti – ma sempre utilissimi – dagli insegnanti delle scuole, che forse abbiamo ritenuto sbagliati in quel momento della nostra vita e che potrebbero aver lasciato in noi esperienze negative e a volte traumatiche e volgiamo i nostri sguardi fra i ripiani alla ricerca di un libro, di un nostro libro da leggere tutto d’un fiato e afferriamolo, facciamolo nostro. Perché l’uomo è nato lettore fin dai tempi primordiali. Noi leggiamo di tutto: dalle etichette sugli incarti degli alimenti a quelle sui prodotti per la casa, dai “bugiardini” delle medicine a quelle sulle bevande, dai manifesti in strada alle guide dei programmi radio e TV perché per l’uomo è istintivo e naturale far scorrere lo sguardo su tutto ciò che è scritto. Del resto gli uomini della preistoria incidevano segni, simboli e disegni sulle pareti rocciose perché venissero letti, allora e ancora oggi. Leggere un libro oggi fa bene e ci apre nuovi orizzonti: conosciamo meglio noi stessi e gli altri, ci consente di fare scelte della vita migliori ma, soprattutto, ci rilassa, ci rende sereni, ci fa godere della vita, ci consente di vivere nuovi, sconfinati e sconosciuti mondi. Quanto manca una libreria nella nostra Artena!