MARIA MADDALENA LA NOSTRA PATRONA

A 22 LUGLIO TRASCORSO IN MOLTI CI HANNO CHIESTO CHI ERA DAVVERO MARIA MADDALENA? CE LO RACCONTA IL NOSTRO COLLABORATORE VITTORIO BEGLIUTI.

In una città importante per la sua attività commerciale – chiamata Mgdala o Magadan (oggi Medjdel) –  sia per la vendita di lane di primissima qualità sia per il suo attivo cantiere navale, adagiata sulla costa nordoccidentale del Lago di Tiberiade e distante sette chilometri da Cafarnao, nasceva duemila anni fa Maria, forse il 3 d.C.. Il centro urbano prendeva il nome da una torre che – venuta alla luce molti anni fa per una secca del lago – doveva avere la funzione di faro. La cittadina era immersa in un meraviglioso scenario con la imponente roccia di Arbel e la bella Valle delle Colombe e con una strada importante che Gesù avrebbe percorso per raggiungere Nazareth. In questo territorio Cristo si intrattenne a lungo a predicare e proprio Cafarnao fu la città dove abitò durante il suo ministero pubblico. Di Maria di Magdala conosciamo poche cose e anche nei Vangeli viene citata poche volte, forse a causa del contesto socio-culturale e politico di quel tempo in cui poneva la donna alquanto ai margini della società. Forse Maria era un’abile imprenditrice nei settori ittico e dei coloranti per lane (secondo la bibliologa E. Fletcher) e come tale abbia potuto offrire un supporto logistico e finanziario a Gesù e ai suoi discepoli. E’ nel Vangelo di Luca (8,1-3) che Maria appare per la prima volta e viene citata come Maria di Magdala fra le donne che era al seguito di Gesù e definita come colei “dalla quale erano usciti sette demoni” e che Gesù guarì. Nel linguaggio evangelico il termine “demonio” identifica un male morale o psichico ma anche fisico. La sua guarigione favorì senz’altro quel debito di riconoscenza e di gratitudine che poi la portò a offrire sostegno a Gesù durante la sua predicazione, fino al momento della morte in croce. Non della stessa donna parla Luca (7,36-48) quando cita una peccatrice perdonata che bagnò con le lacrime i piedi di Cristo, li asciugò con i suoi capelli, li unse con essenze profumate e li baciò, né della Maria di Betania, sorella di Marta (10,38-42) che ospitò Gesù nella sua casa. Giovanni (11,1-44) e (12,2-3) parla di Maria, di Marta e di suo fratello Lazzaro, ma probabilmente le due Marie, nominate da Luca e Giovanni, non sono la stessa persona, anche se entrambe unsero Cristo. Il gesto dell’unzione, peraltro, era segno di venerazione, di amore, di ospitalità e addirittura di esaltazione dell’ospite, era perciò un gesto frequente e comune in certe circostanze. Sono proprio le interpretazioni dei Vangeli a dare adito a storie di equivoci, antiche e recenti, involontarie ma spesso volute che però non hanno fondamento storico e biblico. Note sono le pseudo-notizie – oggi le chiameremo fake news – che di Maria Maddalena dà nel fin troppo decantato romanzo – che rimane pur sempre un romanzo che definire fanta-storico-religioso è anche troppo estensivo – “Il Codice da Vinci” di Dan Brown. L’autore nella sua “fiction religiosa” intreccia la figura di Maddalena con la storia del Santo Graal, con la dinastia dei Merovingi, del Priorato di Sion e con la leggenda del suo segreto. Una dose di esoterismo, una presa di falso cristianesimo e un pizzico di erotismo condiscono la fantastica e complicata storia di Maria di Magdala, del suo matrimonio con Gesù e del loro figlio, fuggiti in Francia a Saintes-Maries de la Mer per sfuggire alle persecuzioni da parte della Chiesa di Pietro delle origini. L’autore nel suo romanzo fa di Maria Maddalena una star. Ma chi è stata Maria Maddalena? I veri studiosi moderni ritengono di dover distinguere i tre personaggi di cui abbiamo parlato. Del resto la stessa Chiesa nel 1969 ha revocato l’etichetta di prostituta con la separazione Maria Maddalena dalla peccatrice citata da Luca e da Maria di Betania. Pur non conoscendo molto della Nostra, l’immagine che abbiamo della Santa è quella di una penitente che seguì il Maestro, affascinata dalla sua parola, dal suo atteggiamento di non violenza, di spiritualità e lo assistette durante la sua missione in Galilea. Fu una dei pochi a essere presente alla crocifissione e alla sepoltura di Cristo, “in veglia amorosa seduta di fronte al sepolcro”. Con altre due donne fu la prima a recarsi al sepolcro, forse per la fedeltà verso il suo Maestro e/o per portare unguenti profumati. Proprio a lei, secondo il Vangelo di Marco, Cristo risorto apparve per primo, mentre Giovanni afferma che lei, dinanzi al sepolcro vuoto, pianse perché le avevano portato via il suo Signore; ma Gesù risorto, chiamandola per nome “Miriam” (cioè Maria) le affidò un messaggio da consegnare ai fratelli: “”…va dai miei fratelli e dì loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro””, facendo di Maria Maddalena “la prima mediatrice della Parola, del Logos incarnato, rendendola apostola degli apostoli”. E’ questa penitente Maria di Magdala, è questa apostola – il cui emblema è il vaso per unguenti – che la Chiesa il 22 luglio commemora e che, secondo una tradizione antica, sarebbe vissuta poi a Efeso, insieme a Giovanni e Maria madre di Gesù e dove morì.