ARTENA: DOPO LE DIMISSIONI DI SILVIA, ERMINIO E ALTRI, CHE ACCADRA’?

A Carocci, Latini e Augusto Angelini chiediamo: Quando e come pensate di affrontare la costruzione di una ‘lista civica’ qualificata, competente, e di forte spessore culturale e valoriale – per un impegno pesante ma anche molto importante per la collettività?

Dopo tanto tentennare le opposizioni in consiglio comunale hanno fatto un passo forte, deciso e impegnativo, dimettersi da consiglieri comunali, atto rinforzato dalla decisione di rinunciare alla possibile surroga-sostituzione dei candidati nelle liste di Artena Cambia e Artena Insieme, in totale oltre 30 persone. Questo fatto ha un peso nella vita politica cittadina e pone un problema al Prefetto: che fare?
Vedremo cosa dirà e farà il prefetto, nel frattempo quelli che hanno dato le dimissioni devono fare in modo di tenere l’impegno alto nel paese. all’incirca alle prossime elezioni manca un anno e poco più, come verrà impiegato questo tempo? Ecco la vera questione dirimente, per i dimissionari Silvia, Erminio, Augusto e altri: che fare? Come affrontare questa ‘traversata nel deserto’ come l’ha definita Silvia Carocci, nel comizio della settimana scorsa.
Ebbene, mi permetto di porre alcune domande ed osservazioni che vanno fatte a Silvia, Erminio, Augusto e gli altri, ma interpellano tutto il mondo politico civico cittadino che ha perso le elezioni del 2019, contro la lista di Felicetto Angelini; e non solo, interpellano anche, quella parte di cittadinanza che ha potuto vedere e subire le conseguenze dell’incapacità amministrativa, del Sindaco -interdetto -Felicetto Angelini, del vicesindaco facente funzioni Loris Talone, decaduto dalla funzione pubblica per problemi giudiziari personali, e dei loro sodali e compagni di viaggio, incapaci di prendere una decisione necessaria – le dimissioni – che avrebbero dato il senso di un ‘atto morale di responsabilità civica’, per dare alla cittadina la possibilità di rimettersi in cammino, attraverso un voto che, avrebbe ridato slancio al paese e fiducia ai cittadini.
Domando a Silvia e Erminio, in quanto ‘leader’ delle due liste dell’opposizione, domando a Augusto Angelini e Gloria Scacchi – consiglieri comunali dimissionari – : quando e come pensate di affrontare la costruzione di una ‘lista civica’ qualificata, competente, e di forte spessore culturale e valoriale – e per culturale non intendo solo il grado di istruzione, importante ma non decisivo, ma la qualità umana, professionale ed etica, ossia la ‘sostanza di fondo’ – delle persone che dovranno farsi carico di un impegno pesante ma anche molto importante per la collettività? Perché Artena è rimasta molto indietro rispetto ai tanti paesi vicini, indietro nella socialità, indietro nelle infrastrutture, indietro nella partecipazione attiva dei cittadini nella vita pubblica, indietro nel pensare una cittadina a misura d’uomo, dove i luoghi sociali e le iniziative pubbliche diano un senso di piacere e benessere ai propri cittadini, siano giovani o meno giovani, tutti devono poter vivere bene la propria città. Ci sono alcune questioni che saranno dirimenti nel mettere a punto un progetto di paese, prima fra tutte il grande debito del bilancio comunale, si va verso il dissesto o invece si pensa di poter trovare strade diverse? Per quanto riguarda i servizi appaltati come si pensa di procedere riappaltando tutto alla scadenza oppure riportare sotto la gestione del Comune alcuni servizi essenziali, che potrebbero cambiare l’economia del comune? Si pensa a un piano regolatore nuovo tenendo presente le nuove sensibilità ambientali e urbanistiche, oppure si fanno passare altri 30 anni senza una guida urbanistica? A queste domande si deve rispondere non con leggerezza, ma iniziando a ragionare seriamente su questi temi, con l’intento di arrivare a delle scelte che saranno fondamentali per la campagna elettorale e per l’Artena del domani. Un errore – che la ‘politica locale’ che ambisce a governare Artena, con coscienza e capacità, – non può fare, è quello di pensare di arrivare a tre mesi dalle elezioni dove ancora non sia chiaro ne il candidato/a a sindaco, ne in alternativa la modalità di scelta; il candidato/a o il modo di scelta deve essere chiaro e condiviso. Perché arrivare a pochi mesi dalle elezioni senza chiarezza, su chi può interpretare bene il ruolo di guida di Artena, in un contesto cosi complicato, e senza un progetto definito di paese, si rischia che alla fine le parole siano solo parole e i programmi solo carta per vincere le elezioni, poi la carta dei programmi va al macero, e le parole se le porta il vento. Ma se tutto diventa leggero e relativo, sia parole che programmi, allora il rischio è che, gli epigoni (i superstiti) della lista di Felicetto Angelini, con qualche lavoro di ‘cosmesi comunicativa’, possano anche tentare ed aspirare a rivincere le elezioni comunali. Perciò bisogna saper lavorare con coscienza e fiducia negli artenesi, vecchi e nuovi, non bisogna pensare che il gruppo sociale che ha sostenuto la lista ‘Artena Rinasce’ sia legato sempre a quell’esperienza, si deve saper creare un nuovo quadro d’insieme, sapendo che, anche chi ha sostenuto nel passato ‘Artena Rinasce’ è molto deluso da quegli esponenti della ex maggioranza, incapace e pasticciona; i quali hanno mostrato un fiuto genuino per incasinarsi con vari problemi, frutto della loro inadeguatezza al ruolo pubblico, come i fatti hanno messo in evidenza.
Artena per risollevarsi ha bisogno di tante energie, intellettuali, economiche, sociali e in primis politiche. La politica e quindi i suoi esponenti principali devono saper attivare le energie e poi saper fare sintesi, avendo come faro il ‘Bene Comune’.
E’ un’operazione difficile?
Certo. Appunto serve coraggio, visione e saggezza.

PS. Una modesta riflessione sulle Primarie del Partito Democratico. Nelle primarie del PD, c’è stata l’affermazione chiara di Elly Schlein, un successo deciso in modo inequivocabile dai giovani, dalle donne e da parte di chi chiedeva maggior senso di appartenenza (chiedeva più sinistra, più identità). i pronostici dei sondaggisti e anche parlando tra le persone della propria cerchia, sembrava una elezione facile per Bonaccini, candidato di maggior esperienza e sulla carta più pragmatico, invece la ‘realtà’ si è mostrata diversa da come veniva letta dalla maggior parte. E’ stata certamente una forte novità per la politica del partito democratico, da anni ingessata e concentrata sul governo e sul potere, cosa che ormai non veniva più sopportata da chi dal PD voleva altro. E’ chiaramente un inizio, il futuro dirà se la ‘realtà’ ha avuto buon fiuto, per ora va preso questo risultato con favore e disponibilità, sperando che porti maggiore freschezza e idee valide per la società italiana nel suo complesso.

renatocentofanti@libero.it